Monte Ongara

Il 16 giugno del 1916, subito dopo la riduzione degli effetti della Strafexpedition (spedizione punitiva), il comando austro-ungarico decise di ritirare le proprie truppe su una posizione facilmente difendibile, nota come Winterstellung.

Tra il 24 e il 25 giugno, le truppe si stabilirono lungo la linea di difesa che scendeva verso sud dall’Ortigara, passando per i monti Campigoletti, Chiesa, Forno, Colombara, Zebio, Mosciagh e Rasta. Nei mesi successivi, le forze italiane occuparono e rinforzarono la propria linea antistante quella nemica. Partendo dall’apice di Cima Caldiera, la linea procedeva verso sud, attraversando Monte Lozze, Cima delle Saette, Monte Fiara, Monte Zebio e Asiago.

L’obiettivo principale era riconquistare la parte sommitale dell’Altopiano, con un’offensiva originariamente prevista per il 1916 ma posticipata al giugno 1917. L’osservatorio di Monte Cimon è situato sulle pendici meridionali dell’omonimo monte, a una quota di circa 1700 m.

Nelle immediate vicinanze, la IV Armata realizzò importanti lavori di rafforzamento della prima linea di difesa, includendo trincee, camminamenti, postazioni per mitragliatrici scoperte e in caverna, caverne ricovero e gallerie, i cui resti sono ancora visibili oggi.

Il Comando del XX Corpo d’Armata descrisse in una nota dell’11 aprile 1917 il ruolo strategico del Monte Fiara come ridotto di riconquista, specialmente dopo i lavori di collegamento con Malga Fiara da una parte e Passo Stretto dall’altra.

L’intenzione era trasformare Monte Cimon e Monte Baldo in capisaldi difensivi con scavi a circuito chiuso, circondati da reticolato. Posizionato nel complesso sistema di opere difensive che collegavano Monte Cimon a nord e Monte Nos a sud, l’osservatorio domina la Val di Nos.

Un intervento dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni e del Comune di Gallio nel 2014 ha permesso di ripulire e consolidare l’osservatorio, offrendo una vista panoramica del campo di battaglia di Monte Zebio. Da qui, è possibile ammirare la conca di Asiago verso sud e osservare l’intera linea austro-ungarica verso nord fino all’Ortigara.